Steve McCurry, il “Cibo” è vita


Fino al 6 gennaio, ai Musei San Domenico, prima mondiale di un’esposizione inedita con 80 scatti del fotografo 4 volte vincitore del World Press Photo.

Un racconto fotografico sul cibo come elemento universale, pur così diverso da Paese a Paese, un giro del mondo sui modi di produrlo, trasformarlo e consumarlo nella messa in evidenza del suo valore, dell’attenzione al non spreco e della cultura a cui lo stesso rimanda, ponte di conoscenza tra i popoli. Questa è la mostra “Cibo” del fotografo americano Steve McCurry: un’esposizione inedita a livello mondiale con immagini per larghissima parte mai esposte e stampate prima.

Il progetto scenico della mostra si sviluppa in cinque sezioni che seguono il ciclo di vita del cibo.
Dopo la prima sezione che introduce al ciclo di vita del cibo, la seconda mostra il pane come alimento primario, linguaggio universale.
La terza sezione è dedicata alla produzione del cibo e quindi al lavoro nei campi, nelle piantagioni e in mare.
La quarta è focalizzata sulla trasformazione del cibo, mentre la quinta è dedicata alla coesione che questo genera, allo stare insieme nel consumarlo, nello sfamarsi, nel non sprecarlo, il cibo riportato al suo valore centrale di vita.

Le fotografie, scattate da McCurry tra America Latina, Asia ed Europa nel corso della sua carriera ultratrentennale, sono accompagnate da strutture scenografiche e da video che rendono la visita un’esperienza immersiva dal punto di vista fisico ed emozionale.

 

Mauritania
ORARI E BIGLIETTERIA

La mostra “Cibo” di Steve McCurry sarà aperta fino a lunedì 6 gennaio 2020 presso i Musei San Domenico di Forlì (piazza Guido da Montefeltro 12).
Apertura: dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle 19.00. La biglietteria chiude un’ora prima
Chiusura: tutti i lunedì e il 25 dicembre
Aperture straordinarie: 24 e 31 dicembre dalle 9.30 alle 13.30. 1° gennaio 2020 dalle 14.30 alle 19. Il 26 dicembre dalle 9.30 alle 19.

Biglietti di ingresso

Intero 12 euro
Ridotto 10 euro per: gruppi tra 15 e 25 persone; minori di 18 e maggiori di 65 anni; titolari di apposite convenzioni.
Per informazioni sulla mostra: www.mostramccurry.it

 

STEVE MCCURRY
Steve McCurry, con la foto di Sharbat Gula, che lo rese famoso (Marko Rupena/Shutterstock)

Da più di 30 anni è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea.
Nato a Philadelphia nel 1950, ha lavorato per la Magnum Agency viaggiando in tutti i continenti, pubblicando su testate come New York Times, Time e National Geographic.
Le sue fotografie raccontano conflitti, culture che stanno scomparendo, tradizioni antiche e abitudini contem-poranee, mantenendo sempre al centro l’elemento umano, valorizzato attraverso il focus sui volti.
McCurry è universalmente riconosciuto come “il fotografo di Sharbat Gula”, la ragazza afgana ritratta in un campo di rifugiati a Peshawar, in Pakistan; nel giugno 1985 la foto è stata scelta come copertina del National Geographic, diventando un’icona di quella e di molte altre guerre. McCurry è stato insignito di importanti premi della fotografia, come la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers.

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